La nostra homepage, nonostante sia appena sorta e funzioni ancora in maniera incompleta, sta ricevendo numerose indicazioni a proposito di un supposto "caso Schuon" negli USA, così come certe restrizioni su autori tradizionali menzionati nella nostra Presentazione; su tutti, Nasr e Rama Coomaraswamy. Non abbiamo come obiettivo di sprecare i nostri sforzi investigando sulle lotte intestine che si sono verificate tra i numerosi che si sono sentiti, con ardire, "eredi" di René Guénon, fin dalla sua morte nel 1951.
Noi ci rivolgiamo a tutti quelli, liberi da filiazioni, la cui intelligenza è alla ricerca di un appagamento al quale solo la Tradizione può provvedere appieno. La maggior parte dei quali non si trovano tra quelli che coltivano una conoscenza puramente accademica o che danno a insignificanti discussioni arie d'erudizione.
E' opportuno ricordare, a proposito di ciò, il commento di Guénon sul titolo del suo primo libro, "Introduzione generale allo studio delle dottrine indù"; Guénon stimò che avesse un peso troppo pomposo ed accademico, capace di allontanare molti lettori che sarebbero stati invece perfettamente capaci di leggere e trarre vantaggio dal contenuto del libro.
Per l'IRGET, sono totalmente fuori discussione le pretese di pochi o molti di essere "successori" o "eredi" dell'autorità spirituale di René Guénon, la statura della quale, nell'Occidente moderno, non è stata mai eguagliata e ancor meno superata.
La morte di Guénon ha messo alla prova molti di quelli che avevano beneficiato del suo lavoro e della sua influenza; pochi, tuttavia, hanno avuto l'eccellenza di fargli onore, come ad esempio ha fatto Michel Vâlsan.
Altri, in Europa e negli USA, fingendo un riconoscimento, hanno cercato di trasferire su se stessi l'Autorità Tradizionale della quale Guènon era tramite, e, così facendo, si sono esercitati nella vanità e nel potere.
L'IRGET, dal punto di vista degli studi teoretici guidati dai lavori di Guénon, non ha mai riconosciuto in Schuon (morto nel 1998) una legittima autorità spirituale, la qual cosa non ci impedisce di considerare il valore di alcuni dei suoi libri, o di parti di essi. E' necessario mettere in risalto che questi libri, in effetti, non potrebbero avere interamente vita propria senza l'esistenza dei lavori di René Guénon.
Non meritano commenti i così definiti "adattamenti marginali" dei riti Islamici e il "sincretismo" nei confronti delle differenti forme tradizionali, che Schuon può aver fatto, attenendosi ai resoconti nei libri e su Internet.
E inoltre non ci interessano certe "recenti, veritiere rivelazioni" (reali o no), che coinvolgono il nome di questo autore in un episodio con i tribunali del Nord America.
Ci è stata segnalata, tuttavia, l'adesione e addirittura la leadership di Nasr nel gruppo fondato da Schuon, con la morte (?) di questi, così come, d'altro canto, l'allontanamento di Rama Coomaraswamy.
Per quanto riguarda Nasr, continuiamo a considerare la parte di quello che conosciamo della sua vasta produzione letteraria come un eccellente riferimento per i temi in relazione all'Islam, e non abbiamo motivo di cambiare questa opinione, indipendentemente dalla sua adesione al gruppo di Schuon, una scelta, pensiamo, concernente la sola individualità del signor Nasr.
Lo stesso è per Rama Coomaraswamy, poiché conosciamo di questo autore opere che meritano considerazione, così come di altre, la cui prospettiva Cristiana esclusivista fa muovere alcune riserve da un punto di vista tradizionale più approfondito, con il quale noi ci identifichiamo. La notizia della sua separazione dal gruppo di Schuon, non modifica per nulla la nostra idea a proposito del suo lavoro.
A tutto vantaggio di Julius Evola, dall'altro lato, alcuni vorrebbero che lo collocassimo allo stesso livello se non più in alto (!) di Guénon,. Rimandiamo queste persone alle parole di Evola stesso, che espresse nelle sue opere, senza indugio, l'orgoglio nell'essere un Kshatryia e il riconoscimento di Guénon come autorità spirituale, un Brahmane. Questo ci riserva da maggiori spiegazioni.
Manteniamo la nostra impressione parzialmente positiva su Evola, espressa nella "presentazione" della nostra homepage. Da lontano, osserviamo numerosi "eventi" che riguardano il ricordo di René Guénon,; incontri, dibattiti e varie conversazioni, di forte connotazione accademica, con discussioni interminabili, dispute tra le correnti, dissimulazioni e altre accuse, il tutto con un bilancio finale, lasciateci dire, molto vicino al mediocre.
Impassiva e al di sopra di tutto questo mormorio, c'è l'autorità impersonale dell'opera di René Guénon, sempre attuale e atemporale, silenziosa ed eloquente, autorevole e indiscussa, vitale come la Tradizione stessa, per il merito di esserne un'espressione cristallina e folgorante.
Luiz Pontual
San Paolo, 1998